Dall’Anno Accademico 2016/2017 inizia il progetto di Rianimazione CardioPolmonare indirizzato a tutti i regolarmente iscritti al III anno del Corso di Laurea. Come illustrato in seguito, il progetto è divenuto talmente rilevante da esser stato integrato nel tirocinio curricolare degli studenti di Medicina. La partecipazione è obbligatoria.
Il progetto vuole formare tutti gli studenti del Corso di Studio in Medicina e Chirurgia alle manovre salvavita di base su adulti e bambini (BLS) ed all’utilizzo del Defibrillatore Semiautomatico (DAE) in maniera certificativa, tramite corsi tenuti nel periodo delle lezioni.
I promotori di questo progetto sono:
- Presidenza del Consiglio di Corso di Laurea
- SUEM di Padova
- Consiglio del Corso di Laurea in Medicina e di Chirurgia (di seguito “Consiglio”)
- Dipartimento di Medicina dell’Università degli Studi di Padova, DIMED
- Rappresentanti degli Studenti
Il Progetto si prefigge di formare tutti gli Studenti del III anno di Corso tramite Corsi per il Rilascio dell’Autorizzazione all’impiego del DAE secondo il DGR 2487/2014. Si svolgerà nei locali messi a disposizione dall’Ateneo di Padova, dall’Azienda Ospedaliera e ULSS n° 6.
Ciò si rende necessario in quanto, nell’attuale piano di studi, non è previsto l’insegnamento pratico di dette manovre, con l’intento di ottemperare a quando descritto negli Obiettivi dell’Ordinamento Didattico della Classe LM-41: “…la capacità di riconoscere, nell’immediatezza dell’evento, le situazioni cliniche di emergenza ed urgenza, ponendo in atto i necessari atti di primo intervento, onde garantire la sopravvivenza e la migliore assistenza consentita…”
È inoltre fondamentale segnalare la necessità umana nel dover attuare questo genere di intervento: l’arresto cardiaco improvviso è una delle cause principali di morte in Europa. In base alla definizione utilizzata, l’ACI colpisce circa 350.000-700.000 persone l’anno. All’analisi del ritmo di presentazione circa il 25-30% delle vittime di ACI evidenziano una fibrillazione ventricolare (FV), percentuale che è andata decrescendo negli ultimi 20 anni. È probabile che siano molte di più le persone che hanno una FV o una tachicardia ventricolare (TV) ad elevata frequenza al momento del collasso; ma che al momento del primo elettrocardiogramma (ECG) praticato dal personale dell’ambulanza il ritmo sia è degenerato in asistolia. Quando il ritmo viene registrato precocemente dopo il collasso, come in particolare da un DAE presente sul posto, la proporzione di soggetti in FV può raggiungere percentuali dal 59% al 65%. Molte vittime di ACI possono sopravvivere se gli astanti agiscono immediatamente, mentre la FV è ancora presente. Il successo della rianimazione, invece, è meno probabile una volta che il ritmo è degenerato in asistolia. (fonte: Linee Guida ERC 2010)
L’iscrizione sarà possibile sul Portale Tirocini del CdS in Medicina e Chirurgia, supportato dal DIMED
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